
L’immersione in questo sito offre l’opportunità di esplorare l’unico relitto di una nave relativamente recente, lunga 120 metri, che giace sul fondale delle acque ora parte dell’Area Marina Protetta di Portofino. La nave affondò dopo una violenta mareggiata, mentre si avvicinava al Porto di La Spezia per essere messa fuori servizio.
Il relitto si trova a una profondità compresa tra 18 e 45 metri e, dall’esterno, non presenta particolari pericoli evidenti.
Per raggiungere lo scafo della nave, si attraversa un fondale in pendenza costituito da grandi massi ammassati, ricoperti da abbondanti alghe fotofile.
La prua della nave appare per prima, ancora relativamente ben conservata ma inclinata lateralmente verso l’alto. Più in profondità, si osserva lo scafo spezzato della nave, costituito principalmente da grosse lamiere sul fondo marino. Nel relitto, tra le parti più evidenti, è visibile l’ancora con la sua catena e l’argano utilizzato per sollevarla.
La struttura ferrosa è ricoperta da alghe, poriferi e madrepore gialle. La parte centrale della nave mostra segni evidenti di degrado, con resti scheletrici delle aree destinate all’equipaggio.
Nella zona di poppa, lo scheletro della nave forma un tunnel che potrebbe essere percorso fino alla parte più profonda, dove le lamiere sono colonizzate da numerose gorgonie rosse. Tuttavia, si raccomanda di visitare solo esternamente questa parte del relitto, poiché l’immersione sul relitto è considerata pericolosa a causa dei passaggi angusti e delle strutture in cattivo stato che potrebbero crollare sui visitatori. Inoltre, questo tipo di immersione dovrebbe sempre essere effettuato in gruppo.
Questo relitto di una nave cargo canadese affondata nel 1967 durante una violenta tempesta rappresenta un sito affascinante per gli appassionati di immersioni. La nave giace sul fianco destro, lungo una pendenza pronunciata, tra i 20 e i 39 metri di profondità. È possibile accedere alla parte interna della prua attraverso una grande fessura dove si trovano ancora l’argano e la catena dell’ancora. Si consiglia poi di esplorare solo l’esterno del relitto durante l’immersione. Durante la risalita, è comune incontrare mustelle, corvine, saraghi, polpi e murene che ora abitano nei numerosi rifugi formati dai resti del relitto.
- Profondità minima 6-10
- Profondità massima 35-40
- Ambiente relitto
- Difficoltà alta
